L'intreccio che si può tessere tra la Media Education e l'Universal Design for Learning permette di trovare risposte alle esigenze di inclusione di TUTTI gli alunni.

UNA TRIADE COMPLESSA-RICCA-STIMOLANTE...UN NODO RICCO DI TRAME

QUALI STRUMENTI PER NAVIGARE CON IL TIMONE BEN SALDO NEL MARE DELLA DIDATTICA ATTRAVERSO I WEBMEDIA?

DAL FRAMEWORK EUROPEO ALLA PRATICA DIDATTICA

Lavoro sempre in itinere su come coniugare il framework europeo delle competenze digitali alle indicazioni nazionali per il 1° ciclo di istruzione e il modello della media education.

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Spesso gli insegnanti si chiedono da dove partire specie se ritengono di possedere scarse competenze tecnologiche. C'è una prima risposta possibile alla portata di tutti ma di grande "portata" culturale ed educativa per il mondo dell'immagine in cui viviamo: la fotografia.

Troppo spesso chi si occupa di media e tecnologie nela didattica rischia di fare bellissimi voli pindarici, ma solo un aggancio forte alla concretezza, al rispondere ad esigenze reali e non a mode, a dare corpo ad attività finalizzati al miglioramento della qualità didattica relativi non solo a un determinato contesto, ma anche ad un determinato gruppo di alunni è la strada migliore da percorrere.

Concretezza e didattica mediale

Un punto di vista ampio, organico, complesso per dare risposte nella promozione della didattica mediale è necessario. Il ruolo dell'AD è solo la punta dell'iceberg, occorre molto di più. A seguire alcuni spunti di riflessione.

AD: dalle aspettative alle possibili azioni

Durante il viaggio, i new e gli old media, i device saranno  artefatti tecnologici che faranno da catalizzatori per l'avvio di un processo di innovazione riferito ad una didattica sempre più capace di rispondere alle nuove esigenze sociali e culturali in cui sono immersi gli alunni.

Slide di un percorso di formazione patavino